‘Terza età, istruzioni per l’uso’: I disturbi d’ansia negli anziani
'Terza età, istruzioni per l'uso': I disturbi d’ansia negli anziani – Ada Nazionale
Continua la nostra rubrica ‘Terza età, istruzioni per l’uso’ a cura del Dottor Francesco Loretucci, oggi un focus su i disturbi d’ansia negli anziani
L’ansia è uno stato emotivo associato ad una condizione di allarme e paura eccessivo rispetto alla situazione reale. Rappresenta una risposta fisiologica dell’organismo a particolari stimoli, provenienti dall’esterno, funzionale all’attivazione di particolari risorse fisiologiche, comportamentali e cognitive tese alla protezione dell’individuo da ipotetici pericoli. In alcuni casi l’ansia può assumere le caratteristiche di una condizione psicopatologica perché eccessiva rispetto alla situazione che il soggetto sta vivendo. Si stima che il 25% dei soggetti con più di 70 anni soffra di disturbi d’ansia e tra questi i più frequenti sono il Disturbo Ipocondriaco e il Disturbo di Ansia Generalizzato (D.G.A.).
I principali sintomi generici che caratterizzano uno stato ansioso sono:
a) Irritabilità
b) Insonnia
c) Tensione muscolare
d) Facile affaticamento
e) Difficoltà di concentrazione
f) Respiro frequente
g) Ipervigilanza
h) Palpitazioni
I disturbi d’ansia degli anziani tendono ad essere sottostimati dalla letteratura medica per la difficoltà di diagnosi dovuta alla diversa manifestazione dei sintomi rispetto all’età adulta e alla elevata comorbilità con malattie fisiche e disturbi della personalità.
1) Il Disturbo Ipocondriaco è rappresentato dall’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute.
Questo stato può condurre alla convinzione di soffrire di una qualche grave patologia generando un paura generalizzata che rende i soggetti agitati, intrusivi, ritirati in se stessi e poco inclini alle rassicurazioni dei medici. E’ importante, nei quadri ipocondriaci complessi, effettuare una buona diagnosi differenziale per distinguere tra il disturbo ipocondriaco e disturbo depressivo monitorando poi la giusta terapia. L’affiancamento di un psicoterapia cognitivo-comportamentale può ridurre i sintomi manifestati.
2) Il Disturbo di Ansia Generalizzato
La componente principale del D.G.A. è rappresentata da una preoccupazione persistente difficile da controllare accompagnata dai sintomi somatici e psicologici sopra elencati. Questa preoccupazione patologica è accompagnata della percezione di incontrollabilità dei timori che risultano eccessivi, pervasivi e angoscianti.
Gli anziani hanno motivi di preoccupazione diversi da quello dei giovani e degli adulti quali la paura delle malattie che inducono la disabilità, la percezione dell’invecchiamento del corpo, l’insicurezza finanziaria e la solitudine. Attorno a queste idee ricorrenti può esordire un’ansia patologica senza cause apparenti compromettendo la normale funzionalità fisiologica di un soggetto sano. Spesso i soggetti tendono a considerare l’ansia come parte del processo di invecchiamento tendendo a minimizzarne i sintomi attribuendone i sintomi a malattie fisiche complicando così l’esatta diagnosi. Le principali cause alla base del D.G.A. vanno ricercate nei cambiamenti disfunzionali sociali e familiari che si succedono nel corso della vita. Tra i tanti citiamo:
a) Fine rapporto lavorativo- pensionamento
b) Stress familiare
c) Problemi di salute
d) Fattori economici
e) Lutto del coniuge
f) Ricovero in R.S.A.
g) Isolamento sociale
Il trattamento medico del D.G.A. è effettuato tramite la somministrazione di antidepressivi ed ansiolitici quali le benzodiazepine. A supporto della terapia medica si ottengono buoni risultati con la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la mindfullness e la meditazione.