‘Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana’, le considerazioni del Presidente dell’ADA Nazionale Alberto Oranges
'Commissione per la riforma dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana’, le considerazioni del Presidente dell'ADA Nazionale Alberto Oranges – Ada Nazionale
Le considerazioni del Presidente della Federazione Nazionale Ada Alberto Oranges sulle linee di indirizzo generali per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana a seguito della sua partecipazione, oggi 03 febbraio, alla videoconferenza della ‘Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana’, istituita dal Ministro della Salute Roberto Speranza e presieduta dall’Arcivescovo Monsignor Vincenzo Paglia:
“Esprimiamo parere favorevole al lavoro della commissione ed alla stesura di un documento sulla riforma dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, aperto al contributo delle associazioni che operano nel settore socio-sanitario, alle istituzioni territoriali ed alle parti sociali, auspicando per queste ultime il coinvolgimento di tutte le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
In generale, valutiamo che nel documento sia carente la parte relativa alle politiche per un invecchiamento attivo, di prevenzione e di diagnosi precoce che dovrebbero essere invece un pezzo importante delle politiche per la salute delle popolazioni anziane.
Entrando nello specifico, per quanto riguarda il preambolo punto 5, desta una certa preoccupazione la previsione di un più ampio intervento per la rimodulazione degli strumenti previdenziali vigenti, a partire dall’assegno di accompagnamento.
A giudizio della nostra Associazione l’assegno di accompagnamento rappresenta ad oggi un sostegno
per le persone anziane non autosufficienti se consideriamo che in talune nostre regioni dove i servizi sono praticamente assenti, è l’unico strumento che consente alle famiglie di assistere i propri familiari.
Importante è la parte che riguarda la valutazione funzionale e multidimensionale degli ultra80enni, perché possano accedere con cadenza annuale a un primo livello di valutazione, evitando comunque che si trasformi solo in una visita obbligatoria, da prenotare con infinite difficoltà burocratiche.
Pertanto riteniamo che l’accesso ai servizi soprattutto nel caso di persone molto anziane dovrebbe essere semplificato ed agevolato al massimo.
Per quanto riguarda la partecipazione del privato, massima attenzione ai criteri di accreditamento e di partecipazione del privato stesso ai servizi, oggi carenti e disomogenei nel territorio e grande attenzione alle tariffe delle RSA, già oggi insostenibili per la gran parte delle persone anziane e le loro famiglie; a tale
proposito appare sempre più necessaria una legge nazionale sulla non autosufficienza che regolamenti in maniera omogenea la materia in tutto il territorio nazionale.
Infine fermo restando che al documento debba essere connessa una adeguata attribuzione di risorse che non sono assolutamente menzionate nel documento ma che necessitano di sostanziali interventi da parte del governo (con riguardo al recovery plan ed eventualmente al MES), vogliamo sottolineare che per quanto
riguarda i processi di comunicazione dei media che oggi influiscono in modo massiccio sulla psiche delle persone anziane e fragili, occorre creare presupposti affinché il livello di aiuto nella relazione tra operatori e persone anziane trovi lo scopo primario del servizio, ridimensionando tutta quella parte della comunicazione che purtroppo oggi come rilevato nelle centinaia di telefonate che riceviamo dai nostri anziani e non solo,
diffonde paura e preoccupazione anziché messaggi di fiducia.”