Terza Eta', Istruzioni per L'uso: I Nonni Moderni – Ada Nazionale
Continua la nostra rubrica ” Terza Età, Istruzioni per l’uso” a cura del Dott. Francesco Loretucci, oggi un focus sui nonni moderni che sostengono i figli e i nipoti.
I nonni moderni
Dalle ultime statistiche effettuate sul tema della famiglia si evidenzia come la figura del nonno italiano attuale sia molto diversa da quella che potremmo definire “classica”. Il “nonno moderno” attivo e in buona salute ha fra i 63 e 75 anni di età, con istruzione media, senza grandi responsabilità educative ma con il dovere e il piacere di essere di sostegno economico e pratico alla neo famiglia. L’Italia risulta essere il paese in cui, più di tutti, i nonni si occupano quotidianamente dei propri nipoti: il 34 % contro il 28 % della Grecia, il 24% della Spagna, il 15% della Germania, il 9,4 della Francia, fino all’1,6 della Danimarca. Questa fotografia della situazione, mentre è giudicabile molto positivamente dal punto di vista affettivo, evidenzia una realtà in cui i carenti investimenti nel settore della famiglia, della scuola e dei servizi costringono le giovani coppie ad appoggiarsi ai propri genitori per poter crescere i figli. L’Italia infatti rappresenta il fanalino di coda tra i paesi europei nella percentuale del P.I.L. dedicato alle risorse mirate all’assistenza sociale. Ecco quindi che essere nonno non diventa più una fase della vita nella quale riversare solo affetto sui nipoti ma anche un tempo in cui si mette in atto una nuova modulazione delle proprie competenze con un ampio coinvolgimento sia dal punto di vista finanziario che intellettivo. Saggezza ed esperienza non bastano più. La presenza dei nonni rappresenta quindi una risorsa sia da un punto di vista reale che emotivo garantendo un fattore di protezione economica, nei momenti in cui le giovani coppie sono in difficoltà. Oggi il ruolo dei nonni è sempre più fondamentale per l’organizzazione familiare. Offrendo il loro aiuto ai figli nella cura dei nipoti, quando i genitori sono al lavoro, diventano a tutti gli effetti i protagonisti di un vero strumento informale di welfare sostituendosi ai rari asili nidi e alle scarse, specie nel Sud Italia, scuole materne. L’aumento dell’aspettativa di vita e l’innalzamento dell’età pensionabile rendono ormai alte le possibilità della nascita di un nipote quando si è ancora in età lavorativa. Nel 2012, durante il governo Monti, è stata avanzata dal ministro Andrea Riccardi la proposta di attuazione di un congedo parentale dedicato ai nonni lavoratori dipendenti ed autonomi, prevedendo un tempo massimo di sei mesi di aspettativa in cui avrebbero goduto della contribuzione figurativa. Le commissioni congiunte “Attività produttive” e “Lavoro” della Camera si erano accordate su un testo di 14 articoli. Da allora nulla più è stato portato avanti.