Terza Eta', Istruzioni per l'uso: Ridere fa bene! – Ada Nazionale
Continua la nostra rubrica “Terza Eta’, Istruzioni per l’uso" a cura del Dottor Francesco Loretucci, oggi un focus sui benefici della risata.
Ridere fa bene
Ridere non è solo una parola d’ordine per un buon stile di vita ma anche una chiave da utilizzare per mantenere o migliorare la nostra salute ed il nostro benessere psicofisico. La risata, infatti, favorisce le relazioni sociali, sostiene il tono dell’umore e promuove la comunicazione e la condivisione delle emozioni. Ha basi innate comparendo entro i primi due mesi di vita ed è comune a tutte le culture. Va distinta dal sorriso, reazione di durata più lunga e di intensità più attenuata. E’ evidente la funzione sociale della risata definita positiva, attinente alla dimensione della gioia, nella prima infanzia. Permette al neonato di richiamare l’attenzione dei genitori favorendo l’attivazione dell’attaccamento che è alla base di un sano sviluppo cognitivo ed emozionale. Nel corso della vita la risata consentirà di rinsaldare legami e relazioni interpersonali sviluppando una maggiore comprensione empatica tra i gruppi famigliari e sociali a forte valenza affettiva.
In termini descrittivi possiamo dire che la risata può essere di quattro tipi:
1) Spontanea. E’ la più efficace e anche la più contagiosa. Ascoltiamo o vediamo qualcosa che in modo naturale ci porta a ridere. Dalla contagiosità e anche dalla potenza di quanto abbiamo visto dipende la durata della risata spontanea.
2) Risata forzata. Ci sforziamo di ridere, forse per assecondare qualcuno che ci ha raccontato qualche cosa di divertente.
3) Risata ironica. Quasi un sorriso. Serve per prendere con leggerezza una situazione di disagio o anche a rendere meno complicato un problema.
4) Risata nervosa. Non produce certamente buoni effetti ma genera ansia, disagio e disappunto.
Abbiamo accennato ai benefici fisici della risata. In base a queste considerazioni è nata la cosiddetta “Terapia del Sorriso”. Consiste nell’essere sollecitati a ridere, sotto la guida di un terapeuta, anche senza un reale stimolo esterno. Il dr. Kataria bloccato a letto da una grave malattia teorizzò lo “Yoga della risata” scoprendone gli effetti su di lui: ridendo per dieci minuti la giorno riusciva a dormire senza dolori per almeno tre ore Sorridere fa bene al cuore e alla mente. Fa bene alla salute, con effetti simili a quelli dell’attività sportiva in quanto genera il rilascio di endorfine definite “l’ormone della felicità”. Vediamo in sintesi quali possono essere gli effetti di una bella risata:
1) Migliorano il tono muscolare e la respirazione. Ridere è sostanzialmente un esercizio muscolare che coinvolge la parete addominale e il diaframma, il muscolo che comanda la respirazione. Durante la risata viene quindi incamerata più aria all’interno del circolo sanguigno aumentandone l’ossigenazione.
2) Hanno esiti rilassanti. Una risata aiuta il nostro corpo a ridurre la tensione muscolare e a raggiungere un buon stato di rilassamento generale.
3) Depurano l’organismo. Aumentando il ritmo della respirazione si incamera più aria e di conseguenza si espelle una maggior quantità di anidride carbonica.
4) Riducono lo stress. Ridere incide positivamente anche sullo stato generale di salute contrastando la debolezza fisica e mentale. La sua azione genera infatti una riduzione degli effetti nocivi dello stress. Questo effetto è possibile perché durante l’atto della risata vengono rilasciate le endorfine e la serotonina.
5) La risata è un primo passo verso uno stato di ottimismo che contribuisce a donare gioia di vivere contrastando un eventuale stato depressivo. La dimostrata maggior produzione di serotonina e melatonina può bloccare l’insonnia avendo un effetto positivo sulla salute in generale.
Ridere specie in compagnia è una delle più semplici capacità di rapportarci con gli altri. Nelle case dove gli anziani vivono spesso da soli lontano dai figli il sorriso di un amico, di un volontario porta un poco di luce e di serenità. Ricordiamoci che la conseguenza di una semplice risata attiva, tra chi la provoca e da chi la condivide, un effetto terapeutico migliore di tante medicine.