Via le slot da bar ed esercizi commerciali? Bene, ma è solo un primo passo
Via le slot da bar ed esercizi commerciali? Bene, ma è solo un primo passo – Ada Nazionale
12/09/2016
Don Zappolini: “Videolottery, gaming hall e gioco online continueranno a produrre danni sociali e sanitari enormi, se non regolamentiamo anche questi ambiti e non vietiamo in modo assoluto la pubblicità del gioco d’azzardo”
Roma, 6 settembre 2016– “Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, apprezza l’annuncio dato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi di voler togliere le slot dai bar e dagli esercizi commerciali, ma ritiene che la lotta al gioco d’azzardo patologico richieda un complesso di misure che solo congiuntamente possonointaccare davvero il business dell’azzardo.
“In primo luogo”, dichiara don Armando Zappolini, portavoce diMettiamoci in gioco, “resta intatto il mercato delle videolottery (Vlt), che anzi potrebbe allargarsi. Le Vlt, rispetto alle slot, fanno perdere molti più soldi ai giocatori, sono assai più aggressive come modalità di gioco e, per questo, creano più dipendenza. È, perciò, essenziale che i nuovi software per le ‘macchinette’ a cui i concessionari di gioco d’azzardo stanno lavorando, siano elaborati con la finalità di ridurre al massimo il rischio di dipendenza e, anche, di riciclaggio. Chiediamo al governo di poter essere consultati su questo aspetto cruciale. Ci sono diverse questioni da affrontare: quali saranno le puntate massime? Quale la velocità di gioco? Quali gli alert disponibili legati alla prevenzione? Ci saranno pause ‘forzate’ dopo un determinato tempo di gioco? Sarà obbligatoria la tessera del giocatore per combattere il riciclaggio del denaro e impedire il gioco ai minori? In secondo luogo, è chiaro che la tendenza a circoscrivere il gioco d’azzardo in ‘gaming hall’ dedicate, produrrà rischi molto alti per i giocatori che le frequentano. Anche in questo caso, sono necessarie regole stringenti affinché il giocatore non finisca intrappolato in luoghi che tendano esclusivamente a fargli consumare più gioco – e soldi – possibili. Infine, da questi provvedimenti resta del tutto immune il gioco d’azzardo online, la nuova frontiera del settore.”
“A nostro avviso”, conclude don Zappolini, “è, altresì, necessario che governo e al parlamento si adoperino al più presto per vietare in modo assoluto la pubblicità del gioco d’azzardo. Sarebbe questo, per noi, il segnale di un vero cambiamento di rotta. Ci chiediamo come mai non si proceda in tal senso quando due proposte di legge che prevedono tale divieto, una al Senato l’altra alla Camera, appoggiate da parlamentari di tutti gli schieramenti, giacciono in parlamento da oltre un anno.”
Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.