Per una legge nazionale sull’invecchiamento attivo: incontro tra la Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Sindacati e Associazioni
Per una legge nazionale sull'invecchiamento attivo: incontro tra la Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Sindacati e Associazioni – Ada Nazionale
Il 19 febbraio scorso si è svolto un incontro tra Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, Auser, Anteas, Ada e la
Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Marialucia Lorefice.
Un incontro richiesto e sollecitato dalle organizzazioni sindacali dei pensionati e dalle associazioni
di volontariato e di promozione sociale per chiedere finalmente l’approvazione di una legge quadro
nazionale sull’invecchiamento attivo, che metta ordine in una materia oggi frammentata in diverse
normative, che tenga conto delle numerose leggi regionali già in vigore e che raccolga le nostre
riflessioni e proposte unitarie.
Come ricorderete, il nostro impegno in questo senso si è sviluppato a partire dalla precedente
legislatura, nel corso della quale furono presentati diversi disegni e proposte di legge sia al Senato,
sia alla Camera e si arrivò a un testo base unificato alla Camera. I testi, a nostro parere, ancora da
migliorare in quanto non rispondevano alle esigenze di una vera legge quadro nazionale. Nel corso
degli anni, invece, grazie soprattutto all’iniziativa di Spi, Fnp, Uilp, in moltissime Regioni erano state
approvate (e si stanno ancora approvando) buone leggi sull’invecchiamento attivo che hanno
bisogno di una dotazione finanziaria adeguata. Per questo, sviluppammo a livello nazionale una
azione di pressione ed elaborammo un documento unitario, congiuntamente alle associazioni di
volontariato e promozione sociale Auser, Anteas, Ada, per l’approvazione di una legge quadro
nazionale che tenesse conto delle nostre idee e valutazioni. In questa legislatura sono stati
nuovamente presentati alcuni testi, che, sia pure con alcuni miglioramenti, non sono a nostro parere
ancora soddisfacenti. Manca ancora un approccio a 360 gradi al tema dell’invecchiamento attivo.
Non c’è adeguata valorizzazione del ruolo fondamentale del sindacalismo dei pensionati e delle
associazioni di volontariato, né adeguata promozione dell’autodeterminazione, dei saperi e delle
potenzialità delle persone anziane. Non c’è il necessario collegamento con gli obiettivi di sviluppo
sostenibile dell’Agenda 2030. Da qui, la prosecuzione della nostra iniziativa di pressione e di
proposta nei confronti del Parlamento anche in questa legislatura.
Tornando all’incontro del 19 febbraio, i vari interventi dei componenti la delegazione sindacale
hanno evidenziato la situazione demografica del nostro Paese relativa al processo di invecchiamento
e quanto sia quindi strategico valorizzare il ruolo e le potenzialità delle persone anziane, nell’ottica
di migliorare la qualità della loro vita e promuovere il loro ruolo attivo nella società.
La Presidente della Commissione Lorefice, con grande disponibilità, ha manifestato attenzione al
tema e concreto interesse per le nostre proposte e ha condiviso la necessità di incardinare le
proposte di legge già depositate in Commissione in tema di invecchiamento attivo. Ha evidenziato
tuttavia che i tempi saranno quelli dettati dal calendario dei lavori in Commissione e, dunque,
presumibilmente, non brevi.
Sempre nella prospettiva di un ruolo attivo e di coinvolgimento delle parti sociali, la Presidente si è
impegnata a trasmettere alla Presidenza della Commissione Lavoro del Senato l’esito dell’incontro
odierno, con la sollecitazione ad avviare un percorso analogo anche nell’altro ramo del Parlamento.
Nella stessa mattinata abbiamo avuto l’occasione di un incontro informale con l’on Elena Carnevali,
prima firmataria di una proposta di legge sull’invecchiamento attivo che riprende il testo base
unificato della precedente legislatura. Anche da parte sua abbiamo avuto la disponibilità ad avviare
un percorso di collaborazione e di confronto con le nostre proposte e il nostro documento unitario.
Proseguiremo quindi la nostra azione nei confronti di Parlamento e istituzioni, nella convinzione che
un intervento normativo nazionale sull’invecchiamento attivo possa veramente migliorare la qualità
della vita dell’intera società.