La politerapia

di Francesco Loretucci

(Docente di Psicologia Generale in convenzione presso la Sapienza Università di Roma)

Con il termine politerapia ci si riferisce all’assunzione da parte di un paziente di più farmaci con principi attivi differenti nella stessa giornata. Le statistiche affermano che attualmente in Italia 2 over 65 su 3 prendono ogni giorno almeno 5 farmaci con diversi principi attivi ed 1 over 75 su 4 (oltre 3,5 milioni di persone) ne assumono almeno 10. Si definisce multimorbosità la presenza in un singolo paziente di due o più malattie croniche come l’osteoporosi, il diabete o le cardiopatie. La multimorbosità è quasi sempre associata ad una ridotta qualità della vita e ad un alto tasso di reazioni avverse ai farmaci che possono portare spesso a ricoveri gravi e non programmati. La politerapia può portare a problemi di scarsa aderenza alle prescrizioni mediche, alla confusione tra i vari farmaci da assumere, e alla ridotta efficacia degli stessi se assunti in orari sbagliati. Quando viene prescritta una politerapia a degli over 70 è obbligo da parte dei sanitari prevenire la conseguenze derivanti dalle difficoltà che possono avere alcuni anziani nella gestione dei farmaci.
La terapia potrebbe, ad esempio, non essere eseguita correttamente a causa di un’errata auto somministrazione. Le cause possono essere molteplici: confusione causata dalle scatole dei farmaci simili per forma e colore, nome dei medicinali quasi uguali, pasticche piccolissime che si possono confondere, bugiardini incomprensibili, blister con troppe pillole. Una recente indagine condotta dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) ha coinvolto 1500 soggetti con più di 75 anni. Il campione intervistato telefonicamente è stato composto da persone che seguivano una terapia con almeno uno o più medicinali. In sei casi su dieci soffrivano di due o più malattie mentre uno su tre di almeno una patologia. In base ai dati raccolti è risultato che circa la metà degli over 75 sbagliava dosi e terapia. Nella maggior parte dei casi gli anziani si sono lamentati di non avere a disposizione medicinali facili da riconoscere con nomi chiari e foglietti illustrativi semplici. I geriatri affermano che dai loro accertamenti il 45% degli anziani assume farmaci in maniera inappropriata per il colesterolo alto e la gestione di malattie quali diabete, scompenso cardiaco o ictus. Questo problema nel nostro Paese non può essere sottovalutato se si considera che una persona su 5 ha un’età superiore ai 65 anni, mentre una su 20 supera gli 80. Purtroppo con l’aumentare dell’età si è più soggetti ad una serie di malattie legate all’invecchiamento: il 14% degli over 65 soffre di diabete, il 40,8% di pressione alta, il 56% di malattie reumatiche, il 18,8 di osteoporosi, il 20% di difficoltà respiratorie croniche. Soffrono di Alzheimer il 7% degli over 65 ed il 30 % degli 80enni. Il 3% degli over 70 ha il morbo di Parkinson. Questi dati fanno comprendere come sia alto il consumo di medicinali in Italia e come sia facile per un anziano non assistito assumerli in maniera errata. Sempre la SIGG (Società Italiana Gerontologia e Geriatria) suggerisce semplici regole per la corretta assunzione dei farmaci:
– Tenere una lista aggiornata di tutti i farmaci in uso prescritti sia dal medico di medicina generale che dallo specialista compresi quelli da banco acquistabili senza ricetta;
– Essere consapevoli della cura che si sta facendo: assicurarsi di aver capito per quale malattia o disturbo si sta assumendo un farmaco e come va assunto;
– Informare il proprio medico di tutti i farmaci che si assumono compresi gli integratori;
– Farsi aiutare nella gestione della terapia coinvolgendo un familiare o un caregiver per ricordare gli orari e la modalità di assunzione dei farmaci;
– Evitare il fai da te variando la posologia o interrompendo la cura;
– Farsi aiutare dagli strumenti che possono facilitare la corretta assunzione dei medicinali quali app sul cellulare o portapillole organizzati per le dosi giornaliere o settimanali;
– Prestare attenzione alle possibili interazioni tra farmaci e cibo raccomandate dal medico e sulle indicazioni ricevute sulla modalità di assunzione quali a digiuno, prima o dopo i pasti;
– Per qualsiasi dubbio non esitare a chiamare sempre il proprio medico curante.