La relazione del Presidente della Federazione Nazionale ADA Alberto Oranges a seguito dell’assemblea di tutte le ADA Odv e Aps, tenutasi ieri 28 luglio in videoconfernza:
Un caro saluto a tutti, un caro saluto agli ospiti, alla Segreteria Nazionale e al Segretario Pasquale Lucia, che sono con noi in questa riunione. Non sono un amante delle videoconferenze, tuttavia la situazione non ci consente ancora riunioni consistenti numericamente. Prima di tutto, in questa mia introduzione voglio ricordare le tante vittime, purtroppo anche soci e volontari, del Covid 19. Ringrazio quanti, durante la pandemia si sono adoperati nella solidarietà, in particolare per il progetto nazionale “siamo in ascolto” che ha avuto grande eco e successo, del quale prepareremo un report con i risultati degli interventi. I nostri volontari, sono stati eccezionali, hanno collaborato per ore nei centralini operativi ed hanno permesso all’ADA di contribuire, con il loro supporto psicologico a ridurre le difficoltà che le famiglie, spesso terrorizzate e rintanate in casa, incontravano tutti i giorni. Un grazie particolare ai volontari e agli operatori Ada Nazionale che hanno consentito la presenza negli uffici nel periodo della pandemia. Un caro saluto alla UIL Mobbing e Stalking contro tutte le violenze ed alla UIL Scuola che hanno voluto essere in prima linea con noi nel progetto di supporto psicologico, in un’unica grande rete solidale. Un grazie anche ai volontari giovani e non, che hanno contribuito, in tante realtà, a distribuire a domicilio generi di prima necessità, talvolta solo con i propri mezzi di trasporto. L’Ada è stata durante la pandemia molto attiva e direi, considerando i limiti economiciorganizzativi, all’altezza di una grande organizzazione solidale. Abbiamo raggiunto parecchi obiettivi: raddoppiato gli iscritti, portato ad oltre 150 le sedi Ada nel territorio Nazionale, liquidato tutti i progetti richiesti e finanziati con il 5×1000 come vedrete nel bilancio del 5×1000, senza accantonamenti, chiudendo tutti i progetti in corso e riconvertendoli per fronteggiare la pandemia. Ora, tuttavia, serve un ulteriore impegno, occorre una nuova organizzazione per sostenere il cambiamento e la ripresa nelle nostre oltre 200 sedi tra ODV e Ada con presenti in tutta Italia. Parleremo sicuramente di questo nel Consiglio direttivo, non da remoto, a Roma dopo la pausa estiva, e concorderemo le modalità di intervento: tra l’altro ad ottobre, come 2 citato nel decreto rilancio arriverà il 5×1000 2019, spero anche ci sia la possibilità di fare l’Assemblea in presenza entro la fine di novembre. Siamo cresciuti, 150 sedi e 25.000 iscritti per l’ADA ODV. Per l’ Ada con (oltre 40 sedi) 11.000 iscritti circa, di cui 4000 vigili del fuoco. Tuttavia, sono solo 52 nel 2018, le Ada che raccolgono il 5×1000 sul complessivo di oltre 150 esistenti. Dobbiamo ripensare qualcosa sulla raccolta del 5×1000 e studieremo con il Consiglio Direttivo allargato a tutte le Regioni e Provincie autonome, un nuovo metodo di raccolta che coinvolga anche le APS. Inoltre, poichè riteniamo ormai superato il periodo promozionale, per il tesseramento occorrerà verificare meglio la quota tessera (oggi pari ad un euro): nessuna associazione di volontariato o di promozione sociale ha un costo tessera così basso, anche in relazione a determinati bilanci ingenti di talune associazioni. Abbiamo anche ricevuto una piccola donazione immobiliare, come si evince dal bilancio, di uno stabile ad Avezzano e per questo ringrazio in particolare l’ Associazione Ada Marsica. Potenzieremo gli interventi e le attività a Camerino, dove c’è l’Ada Marche, dove vorremo fare un centro di formazione in collaborazione con il Comune e l’Università. Rivolgeremo la nostra attenzione all’acquisto di attrezzature e di mezzi di trasporto. Finisco questa breve introduzione poi passeremo al bilancio ed alle decisioni di cui all’ordine del giorno. Ho avuto modo di dire al Ministro della Salute Roberto Speranza, in più occasioni, che occorre intervenire con programmi e piani definiti per non ripetere gli errori commessi, lui stesso ha ammesso, che parecchie cose dettate solo dall’urgenza forse non le rifarebbe. La crisi dei pronto soccorso, i protocolli sbagliati, il trasferimento dei malati, dagli ospedali alle RSA, questo è successo e peserà sempre nella storia del nostro Paese, quando passata la pandemia si tireranno le somme. Ora in questo nuovo periodo l’importante è essere più forti, presenti e organizzati sui territori. Non è più auspicabile un clima di paura che nuoce anche psicologicamente, occorrono rassicurazioni anche da parte dei medici. E’ grave e pericoloso che tanti anziani non si curino più o peggio che cardiopatici diabetici e affetti da grave patologie abbiamo paura di andare in ospedale che non ritengono un luogo sicuro e di conforto. 3 Insieme ad Auser e Anteas, e le Organizzazioni sindacali dei pensionati abbiamo evitato l’isolamento degli anziani: ricordiamo che qualcuno voleva tenere chiusi in casa solo gli anziani per mesi. Di questo ringrazio particolarmente e affettuosamente Carmelo che si è speso in prima persona per evitare questo ulteriore disastro, scaturito dalla relazione Colao. Infine voglio anche mettere in risalto l’impegno del Forum del Terzo Settore nella difesa del sociale e del volontariato, per altro l’Ada è presente nella persona del sottoscritto, all’interno del Parlamentino del Terzo Settore, istituito presso il Ministero del Lavoro. Riceviamo tantissime telefonate e lettere che ci invitano a monitorare le Rsa, soprattutto le case di riposo, che sono nate come funghi negli ultimi anni, dove il personale spesso non è specializzato, spesso lavora in nero e senza contratto. Proponiamo alle associazioni datoriali Anaste e alle organizzazioni dei Pensionati interventi e iniziative progettuali nelle strutture residenziali, con modalità che decideremo insieme. Per finire chiedo a tutti oltre che di approvare il bilancio che, tra l’altro, è anche certificato dal revisore esterno, di approvare la nuova distribuzione del 5×1000 con la creazione di un fondo di sostegno per la messa in opera della promozione sociale nazionale Ada con, con la quale lavoreremo in stretta sinergia, con particolare riguardo a tematiche inerenti la persona, la formazione, il trasporto e l’ambiente. I prossimi mesi saranno molto difficili per il Paese, nessuna Ada sarà lasciata sola, nessuna Ada perderà quanto ha raccolto. Stiamo partecipando a bandi di importanza nazionale, uno lo abbiamo vinto con il Forum del Terzo Settore, del quale facciamo parte, e riguarda il rapporto intergenerazionale tra giovani ed anziani con l’utilizzo di giovani tra i 18 e i 35 anni nelle attività previste. A tale proposito dobbiamo pensare, in relazione alle emergenze che si sono purtroppo verificate, ad inserire sempre più giovani nelle nostre strutture ed a costituire delle sezioni delle Ada- giovani nei nostri territori. Nelle prossime riunioni degli organismi stabiliremo come attivare collaborazioni più strette con le associazioni e le organizzazioni vicine a noi che condividano i nostri obiettivi e i nostri valori, come stiamo già facendo in alcune regioni per realizzare progetti sempre più visibili e solidali.